CORNICHE KENNEDY VINCE L’ EFEBO D’ORO 2017

Sabato 18 novembre 2017

 

 

 

CORNICHE KENNEDY FILM EFEBO D’ORO 2017

L’Efebo d’oro, rassegna di cinema e letteratura, riscopre il senso di ribellione e di libertà degli adolescenti e premia il film “Corniche Kennedy” della regista franco-algerina Dominique Cabrera.

MOTIVAZIONE DEL PREMIO – Il film,  coglie la “straordinaria connotazione del mondo giovanile in una Marsiglia che si fa cuore del nostro tempo tra bellezza e paura, tra ribellione e coraggio”. E ha un “forte segno liberatorio”. La fotografia indugia sui corpi dei protagonisti e sulle espressioni dei volti. La stessa regista parla di quei ragazzi come “statue di marmo e come efebi” e ne accosta in modo significativo le figure al premio intitolato proprio Efebo d’oro. “Corniche Kennedy” è tratto da un romanzo di Maylis de Kerangal. 

Dominique Cabrera mette in pratica la sua esperienza di documentarista per osservare le dinamiche di certi adolescenti che dai margini della società cercano una personale riconquista del mondo con fierezza e incoscienza.

È un film vitale e sensoriale in grado di trasmettere la febbre che accompagna un salto nel vuoto, il fremito erotico di un bacio trafugato, il peso esplosivo delle emozioni capace di fermare il cuore e spezzare il fiato, fino a sconfiggere ogni paura.

Per lo stesso film ha ricevuto il premio ANDE (Associazione Nazionale Donne Elettrici) l’attrice protagonista Lola Créton “per aver costruito, con il personaggio centrale del film uno spontaneo e carismatico carattere che restituisce tutte le sfumature di una crisi
generazionale che tutti ci riguarda, così contribuendoad aprire uno squarcio di luce nella complessa realtà mediterranea”.

“Sono molto contenta di aver ricevuto questo premio – ha detto la Cabrera – perché quando ho fatto questo film ho pensato al Mediterraneo e il fatto che sia l’Italia a riconoscer merito alla pellicola è un onore; l’oro dell’Efebo lo associo all’idea che ho cucito addosso ai protagonisti del film, che come statue dorate mostrano tutta la loro bellezza“.

SCHEDA DEL FILM

Corniche Kennedy (Corniche Kennedy)

di Dominique Cabrera (Francia 2016, 94’) Sceneggiatura: Dominique Cabrera, tratta dall’omonimo romanzo di Maylis de Kerangal.Con: Lola Creton, Kamel Kadri, Aïssa Maïga, Moussa Maaskri, Cyril Brunet, Hamza Baggour.Produzione: Centre National de la Cinématographie (CNC), Everybody on the Deck

Distribuzione Italia: Kitchenfilm

La Corniche Kennedy è uno stradone che costeggia il lungomare di Marsiglia, un lungo cornicione sospeso tra cielo e mare. Durante l’estate un gruppo di ragazzi dei quartieri popolari s’impadronisce del muro roccioso e lo usa come trampolino di lancio per sfidare la sorte e tuffarsi dall’alto nell’acqua fredda. Un giorno Suzanne, adolescente inquieta della Marsiglia più agiata, si unisce al gruppo e stringe un forte legame con due ragazzi di origine magrebina. Per lei è come un richiamo carnale che le risveglia i sensi, un inno ribelle che sa di libertà.

Dominique Cabrera mette in pratica la sua esperienza da documentarista per osservare le dinamiche di certi adolescenti che dai margini della società cercano una personale riconquista del mondo con fierezza e incoscienza. Con sguardo paritario e mai paternalista la regista descrive i suoi personaggi attraverso una rappresentazione quasi tattile delle azioni: la macchina da presa indugia sui dettagli dei corpi tesi e sulle espressioni fugaci dei volti, le chiacchiere tra i giovani sono quasi un ornamento alla purezza dei gesti. Corniche Kennedy è un film vitale e sensoriale in grado di trasmettere la febbre che accompagna un salto nel vuoto, il fremito erotico di un bacio trafugato, il peso esplosivo delle emozioni capace di fermare il cuore e spezzare il fiato, fino a sconfiggere ogni paura.

DOMINIQUE CABRERA

Nata a Ighil Izane, in Algeria, in una famiglia francese “pied- noir” costretta a rimpatriare nel 1962, frequenta l’IDHEC e successivamente i film che realizza la fanno conoscere per lo sguardo particolare che rivolge alla vita sociale delle periferie, Chronique d’une banlieue ordinaire e Une poste à La Courneuve. Nel suo terzo lavoro Rester là-bas, evidenzia i legami che tuttora esistono fra la Francia e l’Algeria. Nel 1995 realizza Demain et encore demain, saggio autobiografico, giornale intimo di una cineasta condivisa fra angoscia e felicità di vivere. Il film ottiene la distribuzione in sala e per lei rappresenta una svolta. Da lì in poi si dedica alle opere di fiction ma sempre inspirate da esperienze documentarie, utilizzando spesso interpreti non professionisti presi dalla vita reale. Il suo primo lungometraggio è L’Autre côté de la mer (1996), presentato a Cannes e selezionato per i Césars. Anche Nadia et les hippopotames (1999) partecipa al Festival di Cannes nella sezione Un certain regard. Nel 2001 gira Le Lait de la tendresse humaine. Il film è accolto calorosamente dalla critica e gli interpreti (Patrick Bruel, Maryline Canto, Valeria Bruni-Tedeschi, Olivier Gourmet e Yolande Moreau) ricevono un premio per la loro interpretazione collettiva al Festival di Locarno. Folle embellie (2004) è presentato alla Berlinale dove vince il premio della Giuria ecumenica. Nel 2013 dirige Grandir, secondo lungometraggio autobiografico, e nel 2015 gira l’adattamento del romanzo di Maylis de Kerangal, Corniche Kennedy.