SORPRESE ! | 17° PIEMONTE MOVIE gLOCAL FILM FESTIVAL|FOCUS TRA ME

 

 

10 marzo 2018

La proiezione del corto  “SORPRESE!” di Emanuela PIOVANO al Cinema Massimo di Torino – sala 3 – sabato 10 marzo alle ore 10,30, in occasione  del “Focus Tra Me”  organizzato  dal 17° Piemonte Movie gLocal film Festival, incentrato sui temi dell’accoglienza, della multiculturalità e delle pari opportunità.

La regista Emanuela Piovano, Presidente della  Giuria  Documentari Panoramica della 17° Piemonte Movie GLocal, racconta la sua esperienza a Torino su Torino Sette

“Ringrazio il gLocal Film Festival  per aver pensato a me quest’anno”

Torino Sette del 09.03.2018

“Doc di liberta e indipendenza – Ogni occasione è buona per tornare a Torino e fare il punto con la mia formazione. Coerente con la mission di questo evento. Durante gli anni Ottanta infatti si discuteva molto di cinema culturale versus industriale, e la cultura era territorio, località. Ci ricollegavamo agli albori del grande cinema nato proprio a Torino con Pastrone e le sue Cabirie ispiratrici di Griffith e di tutto il cinema americano, per rivendicare una artigianalità tutta da reinventare.

Anch’io, dalle «Rose Blu» in poi, ho creduto di far tesoro di questa formazione vocazionale, e ho sempre lavorato ad una finzione intrisa di verità, mescolando attori e non attori. Ah già la verità! I film che visioneremo in questi giorni sono come i nostri figli tanto attesi. All’epoca ci muovevamo in una specie di deserto pieno di miraggi. Oggi sono diventati realtà, e questi ragazzi si muovono a livello internazionale seguendo i nostri germi, che sono poi quelli di Zavattini, ma anche del Free Cinema inglese, della Nouvelle Vague, e di tutti gli esempi che studiavamo con devozione perché ci aprivano mondi. Ricordo ledéâcle su Cinema Verità e Cinema di Finzione eredi degli anni sessanta, con il mondo diviso in buoni e cattivi, visione poi attutita dal relativismo postmoderno. Ecco: senza per forza voler ripristinare quelle spaccature (puritane?) il sempre più fiorente filone del documentario nelle nuove generazioni di tutte le latitudini ci ricorda un valore che finalmente sta riemergendo potente: la libertà e l’indipendenza.

Perché il doc non ha bisogno di grossi budget, e avvicinando il corpo dell’autore a quello dell’attore (nella maggioranza dei casi essendo lui che fa il suono e la fotografia) produce ogni volta una rivelazione, unica e irripetibile.”