Cerimonia di Premiazione in occasione del 36° Torino Film Festival allo sceneggiatoreGiorgio Arlorio, e all’ex operaio, artista e filmaker Pietro Perottimartedi27 novembre alle ore 20:30 presso il Cinema Massimo di Torino per il PREMIO MARIA ADRIANA PROLO ALLA CARRIERA con laudatio del critico cinematografico Steve Della Casa per Giorgio Arlorio che era rappresentato dalla figlia Sasha.
Presente alla cerimonia Caterina Taricano che ha redatto un numero speciale di “Mondo Niovo“, la rivista dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema che da un po’ di anni dirige. Presente Emanuela Piovano che ha contribuito con una piccola testimonianza.
Proiezione del film “Félicité” di Alain Gomis, versione originale con sottotitoli
presso il Cinema Massimo, all’interno del format SoundFrames Days in collaborazione con il Museo del Cinema.
“Félicité fa la cantante in un bar di Kinshasa. Quando suo figlio di 14 anni resta ferito in un incidente, il bisogno di trovare denaro per le cure spinge Félicité a una ricerca disperata per le strade della città, un mondo fatto di musica e sogni. Gran Premio della Giuria alla Berlinale e primo film senegalese a entrare nella short list degli Oscar per il miglior film straniero.
Ieri sera, domenica 11 marzo, al Cinema Massimo di Torino, grande affluenza di pubblico per la premiazione del 17° gLocal Film Festival.
Presenti le giurie di Spazio Piemonte, presidente l’attore Flavio Bucci e di Panoramica Doc, presidentessa Emanuela Piovano.
10 sono le storie selezionate dal direttore Gabriele Diverio con Maurizio Fedele per il Concorso PANORAMICA DOC – 10 STORIE DAL MONDO.
La Giuria Panoramica Doc guidata da Emanuela Piovano con Fabrizio Vespa, giornalista,Emanuele Baldino,FIP Film Investimenti Piemonte,Ettore Scarpa,attore e Sara Benedetti,Scuola Holden, ha assegnato il PREMIO TORÈT ALBERTO SIGNETTO Miglior Documentario
“LA POLTRONA DEL PADRE” (Italia- Stati Uniti, 2015)di Antonio Tibaldi.
A ricevere il premio la produttrice Enrica Capra
“Brooklyn: Abraham e Shagra sono gemelli ebrei ortodossi e conducono un’esistenza appartata nella loro casa di famiglia. Dopo la morte dei genitori hanno accumulato oggetti e memorabilia di ogni genere, riempendo i locali senza troppo badare all’ordine e alla pulizia. L’inquilino del piano di sopra ha però posto un ultimatum: se i gemelli non ripuliranno completamente il loro maleodorante appartamento, non pagherà più l’affitto. Abraham e Shagra non hanno altra scelta: devono aprire le porte di casa a una ditta specializzata. Si dà così il via a una traumatica invasione della loro intimità, in cui i due fratelli sono costretti a confrontarsi con i propri ricordi e il proprio presente e a cercare un nuovo inizio.”
La proiezione del corto “SORPRESE!” di Emanuela PIOVANO al Cinema Massimo di Torino – sala 3 – sabato 10 marzo alle ore 10,30, in occasione del “Focus Tra Me” organizzato dal 17° Piemonte Movie gLocal film Festival, incentrato sui temi dell’accoglienza, della multiculturalità e delle pari opportunità.
La regista Emanuela Piovano, Presidente della Giuria Documentari Panoramica della 17° Piemonte Movie GLocal, racconta la sua esperienza a Torino su Torino Sette
“Ringrazio il gLocal Film Festival per aver pensato a me quest’anno”
Torino Sette del 09.03.2018
“Doc di liberta e indipendenza – Ogni occasione è buona per tornare a Torino e fare il punto con la mia formazione. Coerente con la mission di questo evento. Durante gli anni Ottanta infatti si discuteva molto di cinema culturale versus industriale, e la cultura era territorio, località. Ci ricollegavamo agli albori del grande cinema nato proprio a Torino con Pastrone e le sue Cabirie ispiratrici di Griffith e di tutto il cinema americano, per rivendicare una artigianalità tutta da reinventare.
Anch’io, dalle «Rose Blu» in poi, ho creduto di far tesoro di questa formazione vocazionale, e ho sempre lavorato ad una finzione intrisa di verità, mescolando attori e non attori. Ah già la verità! I film che visioneremo in questi giorni sono come i nostri figli tanto attesi. All’epoca ci muovevamo in una specie di deserto pieno di miraggi. Oggi sono diventati realtà, e questi ragazzi si muovono a livello internazionale seguendo i nostri germi, che sono poi quelli di Zavattini, ma anche del Free Cinema inglese, della Nouvelle Vague, e di tutti gli esempi che studiavamo con devozione perché ci aprivano mondi. Ricordo ledéâcle su Cinema Verità e Cinema di Finzione eredi degli anni sessanta, con il mondo diviso in buoni e cattivi, visione poi attutita dal relativismo postmoderno. Ecco: senza per forza voler ripristinare quelle spaccature (puritane?) il sempre più fiorente filone del documentario nelle nuove generazioni di tutte le latitudini ci ricorda un valore che finalmente sta riemergendo potente: la libertà e l’indipendenza.
Perché il doc non ha bisogno di grossi budget, e avvicinando il corpo dell’autore a quello dell’attore (nella maggioranza dei casi essendo lui che fa il suono e la fotografia) produce ogni volta una rivelazione, unica e irripetibile.”
Julie Bertuccelli | Nata nel 1968, Julie Bertuccelli inizia la carriera come aiuto regista per Krzysztof Kieślowski, Bertrand Tavernier, Otar Iosseliani e Emmanuel Finkiel. Dopo i documentari La fabrique des juges ou les règles du jeu (1998) e Un monde en fusion (2001), dirige Depuis qu’Otar est parti… (2003), con cui vince il Gran Premio della Settimana Internazionale della Critica al Festival di Cannes e un César per la migliore opera prima. Con The Tree (2010), tratto dal romanzo di Judy Pascoe, è selezionata in Concorso a Cannes.
Squola di Babele distribuito in Italia da Kitchen Film.