L’ARTE DELLA FUGA| PERUGIA CINEMA ALL’APERTO FRONTONE


26 agosto 2018

Il cinema all’aperto negli antichi Giardini del Frontone di Perugia propone uno dei film più belli della stagione. Domenica 26 agosto, unico spettacolo alle ore 21:30. “L’arte della Fuga” di Brice Cauvin.

“L’ARTE DELLA FUGA – BRICE CAUVIN  – A fare da protagonisti in questa commedia sentimentale, si muovono tre fratelli alla ricerca di se stessi. Sospesi tra amanti, fidanzate e genitori opprimenti opteranno per l’unico rimedio possibile: cercare di apprende “l’arte della fuga da una vita piena di guai.”

Già attore e sceneggiatore qui, il regista Brice Cauvin, dimostra di indossare degnamente anche i panni dell’adattatore, trasformando il romanzo dell’americano Stephen McCauley in puro cinema dalle venature autoriali. Scandito da dialoghi semplici, ma efficaci ed eleganti, L’arte della fuga pone come elemento centrale il sentimento, mantenendo spessore nei confronti delle emozioni e dell’azione che cede, per forza di cose, però il passo alla conoscenza dei personaggi. Vero motore di tutta la storia.

Antoine (Laurent Lafitte), Louis (Nicolas Bedos) e Gérard (Benjamin Biolay), i tre fratelli che guidano la storia, si muovono attraverso un mondo composto da un ensemble di persone costantemente in conflitto con gli altri e con se stessi (la società dunque rispecchia quasi metaforicamente il “caos” vissuto dai tre protagonisti). In primis l’aleggiare minaccioso di Nelly (Marie-Christine Barrault) e Francis(Guy Marchand) i genitori che rifiutano ogni mutamento nella vita dei figli, sopratutto quello sentimentale, mantenendo al contempo intatti i dettami della commedia francese. In secondo luogo, quelle che sono le vite vere e proprie dei tre: Antoine convivente di Adar (Bruno Putzulu) che però si invaghisce di Alexis (Arthur Igual); Louis invece promesso sposso di Julie (Élodie Frégé) legato a quest’ultima da ben dieci anni di fidanzamento ma innamorato perdutamente di Mathilde (Irène Jacob) e della sua leggerezza nei confronti della vita; Gérard, ostinato ad attendere il ritorno di sua moglie Hélène (Judith El Zein) la quale ha chiesto il divorzio, che ben presto fa però sperare in una sorta di rivalsa, grazie al promettente incontro con Ariel (Agnès Jaoui).

Dedicato a tre sorelle, Valérie, Frédérique e Agathe. Per parlare di tre fratelli. Come riporta in una dedica lo stesso regista, l’opera definisce in maniera chiara ed efficace la corrispondenza che spesso si instaura tra schermo e realtà, dunque la vita di tutti i giorni non si discosta poi tanto da certe situazioni rappresentate al cinema, ed in questo tipo di rappresentazione Brice Cauvin si è dimostrato capace ed efficace, la fuga dunque (come la intende il film) viene posta più come una vera e propria necessità che come arte.”

Giacomo Sabelli (critico cinematografico)