ROBERTO PERPIGNANI MONTAUTORE | ANACKINO LIVE | ROSE E MOVIOLE

IN DIRETTA STREAMING

SU ANACKINO.it/live


MARTEDI’ 20 APRILE

DALLE 17.00 ALLE 19.30

CONDOTTO DA

FRANCESCO RANIERI MARTINOTTI

Il premio oscar Michael Radford  parteciperà alla diretta di oggi per il compleanno di Roberto Perpignani che avrà inizio alle ore 17.00 sulla piattaforma anackino.it e sulla pagina facebook di ANAC organizzata da ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici).

Il regista del Postino interverrà da Londra per abbracciare virtualmente uno dei più grandi montatori del mondo in occasione della festa che amici, colleghi e professionisti del cinema hanno organizzato in suo onore.

Il numero elevatissimo di adesioni ha imposto l’anticipazione alle 17 dell’inizio della diretta. Oltre 50 collegamenti con Italia, Portogallo, Inghilterra, Francia.

Altre personalità del cinema che non potranno collegarsi in diretta parteciperanno con contributi video. Tra questi Gianni Amelio Citto Maselli.

La trasmissione Hollywood Party di Rai radio tre dedicherà uno speciale all’evento con le testimonianze in diretta di Claudio Giovannesi e Maurizio Nichetti, intervistati da Steve Della Casa.

LE COMPLICI | EMANUELA PIOVANO RICORDA LO SCENEGGIATORE GIORGIO ARLORIO

DIRETTA PIATTAFORMA ANACKINO 

27 febbraio 2021

SOGGETTI, SCENEGGIATURE, STORIE DI UN TORINESE A ROMAOMAGGIO A GIORGIO ARLORIO

L’ANAC rende omaggio a Giorgio Arlorio, grande sceneggiatore, uomo di cultura e militante politico proprio nel giorno del suo compleanno con la diretta streaming sulla piattaforma ANACKINO attraverso il racconto di personalità del cinema, di amici e di critici che lo ricordano in alcuni film da lui scritti o ai quali ha collaborato.

Instudio conducono: Francesco Ranieri Martinotti: Presidente Ass. Naz. Autori Cinematografici e Caterina Taricano: giornalista, regista, consigliera ANAC – autrice del libro con Arlorio di Viaggi non organizzati: La vita e il cinema di Giorgio Arlorio– presenta il IL PADRE DI FAMIGLIA (1967) diNanny Loy.

In collegamento online: 

la moglie, Luda Blat e la figlia Sasha Arlorio; Vito Zagarrio -storico del cinema e regista – illustra  CRIMEN (1960) di Mario Camerini; Fabio Ferzetti – critico de L’Espresso – racconta di QUEIMADA (1969) di Gillo Pontecorvo; Steve Della Casa  -autore e conduttore di Hollywoodparty- racconta uno dei film più divertenti scritti da Arlorio,IL GIORNO PIÙ CORTO  (1963)di Sergio Corbucci; Andrea Meroni -regista – approfondisce il film LA PATATA BOLLENTE (1979)di Steno;e per finire Emanuela Piovano – regista, vicepresidente ANAC- racconta la sua esperienza con Arlorio nel film da lei diretto LE COMPLICI (1998)

GREENEYES | GRAZIE A CHI CI HA SEGUITO E A CHI VORRÀ CONTINUARE A FARLO!

GREENEYES

Dalle “5 Ricette di Cine -Resistenza” a “GreenEyes”, iniziativa che ha inaugurato CINE-ROOM

La piattaforma creata in collaborazione con No.Mad Entertainment-Kitchenfilm ha voluto offrire al pubblico, anche in un momento di estrema difficoltà come l’emergenza sanitaria appena vissuta, la possibilità di non rinunciare al cinema di qualità, di scoprirlo attraverso dei percorsi di riflessione comune che ben al di là dello schermo hanno saputo creare degli importanti spazi di confronto.

Momenti di condivisione che ci hanno permesso di incontrare persone e compiere viaggi, possibili o solo immaginati, anche quando la realtà non lo permetteva, di resistere cercando soluzioni per il nostro futuro proprio attraverso il cinema, perché se il cinema, come ci insegna Joseph Bédier, è “un occhio aperto sul mondo”, noi non vogliamo smettere di guardare, continuando a farci regalare idee, sogni e pensieri.

Grazie quindi a tutti coloro che hanno seguito i nostri progetti e ne sono diventati parte, grazie a chi ci ha aiutato a realizzarli e a chi vorrà continuare a farlo. 

Qui sotto le foto della Diretta dell’evento di chiusura di GreenEyes dal titolo CINEMA SECONDO NATURA prima campagna di CINE-ROOM. Dallo studio della Kitchenfilm di Roma la giornalista e critica cinematografica Caterina Taricano, moderatrice della diretta, il critico cinematografico e conduttore di Hollywood Party su Rai Radio 3 Steve Della Casa, la regista Emanuela Piovano (kitchenfilm) e Lydia Genchi (No.Mad Entertainment). 

RICORDIAMO CHE I FILM NESSUN UOMO È UN’ISOLA E PETIT PAYSAN SONO ANCORA DISPONIBILI GIOCA PER OTTENERE LO SCONTO

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IL CINEMA SECONDO NATURA | DIRETTA 30 GIUGNO 2020



“IL CINEMA SECONDO NATURA”
diretta 30 giugno alle ore 17:00
tavola rotonda conclusiva della campagna GREENEYES,
la prima della piattaforma CINE-ROOM.


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Ambiente e modo di vivere verde sono temi che con l’emergenza Covid-19 risuonano sempre con maggiore urgenza nella società attuale ed ora più che mai trovare alternative sostenibili di vita e di produzione sembra essere una vera necessità.

La No.Mad Entertainment e la Kitchenfilm è da molto tempo che si sono  avvicinate a queste problematiche, prima ancora che l’emergenza ci facesse aprire gli occhi verso queste tematiche.

I due film che abbiamo programmato a supporto della campagna Greeneyes “Petit Paysan” e “Nessun uomo è un’isola” ci fanno ragionare e meditare su quello che oggi è il problema centrale da cui partire per riflettere sulla situazione attuale: “Non è quanto si produce ma come si produce e come le cose vengono distribuite”

Qui oggi abbiamo riunito esperti di cinema, esperti di agricoltura e di produzione di cibo.
Il minimo comune denominatore di questo incontro é :

Come si può raccontare un modo diverso di vivere e produrre, quali sono le esigenze di chi produce nel settore primario, quali quelle dei registi, dei distributori o dei critici.
Come queste esigenze possono essere coniugate in questa nuova situazione?

Vogliamo con questo incontro mettere in rete
chi queste cose le fa e chi le racconta. 

 “CINEMA SECONDO NATURA” è moderato dalla critica cinematografica
Caterina TARICANO

Gli ospiti del live saranno:

Dominique MARCHAIS
regista del documentario “Nessun uomo è un’isola

Roberto LI CALZI
protagonista del film e membro del Consorzio siciliano “Le galline felici

Steve DELLA CASA
critico cinematografico

Anselme BAKUDILA
 rappresentante di Slow food, movimento culturale internazionale che promuove il diritto al piacere e difende la centralità del cibo e del suo giusto valore

Paola CAMBRIA
 in rappresentanza della CIA-Agricoltori Italiani, una delle maggiori organizzazioni di categoria d’Europa che lavora per il miglioramento e la valorizzazione del settore primario e per la tutela delle condizioni dei suoi addetti.

Francesco RANIER MARTINOTTI
presidente ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici) che ci parlerà della diffusione dei presidi di cultura sul territorio.

Benoît BLANCHARD
Attaché audiovisuel / Addetto per l’audiovisivo
Ambassade de France en Italie – Institut français d’Italie

 Emanuela PIOVANO
distributrice della Kitchenfilm

 Lydia GENCHI
distributrice della No.Mad Entertainment

Vi aspettiamo!!!

CINE-RICETTA LIVE | STEVE DELLA CASA HOLLYWOOD PARTY Rai Radio 3

14 aprile 2020 Steve della Casa in apertura della puntata dedicata a Jean-Luc Godard del 13 aprile  RAI 3  Hollywood Party condotta con Dario Zonta in compagnia del critico cinematografico Paolo Mereghetti, ha citato l’iniziativa KITCHEN-FREE – 5 RICETTE DI CINE- RESISTENZA  STREAMING GRATUITO organizzata da Kitchenfilm. Nel canale You Tube della kitchenfilm, questa sera in diretta alle ore 18 una CINE-RICETTA LIVE  con il regista Giacomo del Buono. Conduce Caterina Taricano. https://www.raiplayradio.it/audio/2020/04/HOLLYWOOD-PARTY-Jean-Luc-Godard-il-cinema-in-diretta-su-Instagram-ea35fe10-435c-4e22-a618-384d21f2123a.html

EMANUELA PIOVANO A DISTANZA DI 30 ANNI CI RACCONTA IL CARCERE E CI MOSTRA QUALE POTENTE ARMA DI RESISTENZA POSSA ESSERE L’ARTE

Poesia Le rose blu, scritta e detta da Lidia nel film _Con questa poesia Lidia, una delle tante donne invisibili, una detenuta del carcere delle Vallette di Torino, nel 1988, rivendicava il diritto di esistere, di non essere dimenticata, di non dimenticare. Il 3 giugno del 1989 Lidia è una delle vittime dell’incendio che devasta la sezione femminile del carcere. Ed a lei, alla sua memoria, e al ricordo delle altre donne che persero la vita in quel tragico avvenimento, che il film “Le rose blu” è dedicato. E proprio una rosa blu è il filo conduttore del film, una rosa che entra in carcere grazie a Laura Betti,”l’amica dei poeti” e che passa di mano in mano, per raccontare ciò che le parole non sono in grado di esprimere, come la grande sofferenza di chi è privato della libertà. Un tema che avrebbe affascinato Pier Paolo Pasolini presente in spirito, oltre che con Laura Betti, anche con Ninetto Davoli, altro volto importante del suo cinema. 

“Una comunità chiusa che cerca di farsi ascoltare, che ha bisogno di riconoscersi nello sguardo degli altri per affermare la propria esistenza. Un universo claustrofobico e spersonalizzante in cui ci si salva solo attraverso la poesia.

 

A distanza di trent’anni “LE ROSE BLU”, di Emanuela Piovano ci racconta il carcere e ci mostra quale potente arma di resistenza possa essere  l’arte.

KITCHEN FREE | 5 ricette di cine-resistenza | streaming gratuito www.kitchenfilmshop.it

IL MORANDINI

“Nato da Lettere dal carcere (1987) – videolettere realizzate da detenute del carcere delle Vallette a Torino con il gruppo Camera Woman – è un collage di racconti e scene di vita carceraria col filo conduttore di una rosa blu che, passando di mano in mano, finisce in quelle di L. Betti, tramite onirico, insieme con N. Davoli, verso il corpo poetico e martirizzato di Pasolini. Girato in 16 mm (con frammenti in video) e gonfiato a 35 mm, costato meno di 200 milioni e meno di 1 mese di riprese, realizzato da donne (soltanto il montaggio è dell’ottimo Alfredo Muschietti) con la collaborazione anche creativa delle detenute come attrici non professioniste, “non è un film sul carcere, opera impossibile, ricorda la terrorista Susanna Ronconi sullo schermo, citando Marguerite Duras: è un film del carcere” (A. Levantesi). È anomalo, straordinario, poetico e politico, commovente, con risvolti allegri o ironici, sempre teso ad accogliere i suggerimenti del set e risolto in linguaggio sciolto di taglio sperimentale. Dedicato alle detenute che morirono nell’incendio delle Vallette del 3 giugno 1989 e delle quali rimasero soltanto i provini in video.”

STEVE DELLA DELLA CASA , LA STAMPA, 1990

“L’idea è quella di un film poetico, che si reg­ge su storie minime […] È ovviamente un film clau­strofobico e non potrebbe essere altro essendo impostato sul­l’istituzione carceraria e girato quasi esclusivamente negli spazi delle carceri Nuove […] Il tutto all’interno di ambien­ti che sono connotati anche dal­l’assenza di tonalità cromati­che forti, il colore dominante essendo il bianco-grigio dei mu­ri e dei pavimenti, l’ocra stinta degli armadietti, il grigio ferro di brandine e sbarre. […] Rispetto alle videolettere, si è cercato questa volta di dare una struttura unitaria pur mantenendo la frammentazio­ne delle esperienze personali che vengono narrate: e il col­lante è fornito dallo spingere le situazioni, la recitazione, le storie in una dimensione oniri­ca, ritenendo che solo la fanta­sia e la creatività possano ga­rantire la sopravvivenza in una struttura chiusa e limitata qua­le è il carcere. Le detenute alternano dialo­ghi e monologhi, passaggi reali­stici e situazioni immaginate, autocoscienza e finzione, pas­sato, presente e futuro inse­guendo ogni barlume di vita, ogni stimolo per riempire il lungo vuoto di giorni che tra­scorrono implacabili e inutili. Forse il nodo irrisolto del film è proprio quello di non aver sa­puto puntare sino in fondo sul­l’aspetto visionario, di non avere insistito sulla dimensione atemporale di un mondo che ha una scansione dei tempi completamente diversa dall’ester­no”

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Interpreti principali : Carmen C., Concetta R., Rita M., Anne F., Morgana C., Caterina R., Vittoria D., Antonietta P., Antonella C., Rosi P., Mariella F., Liviana T., Maria Luisa R., Lina L.,Oriana C., Daniela A., Marzia Z., Elisabetta B., Francesca P., Conni F, Betti P., Cinzia C., Maria V., Monica S., Maria Giovanna C., Rosi Z., Tania B. e  Isabella P.

Partecipazione speciale: Laura Betti e Ninetto Davoli

Trama: Una rosa blu è stata portata dentro il carcere femminile con il preciso mandato di consegnarla a Lidia da parte di  “un amica dei poeti”. Ma Carmen, la prima a ricevere la rosa, è anche la prima a dimenticarsene, sempre occupata a fare la morale a qualche ragazza. Inoltre non tutte sanno chi sia Lidia, né dove esattamente si trovi adesso, dato che peraltro il deboli tentativi di recapitarle la rosa falliscono sempre.

Luisa, l’ultima arrivata, apprende da Carmen che Lidia è per tutte quante loro un personaggio simbolico e carismatico, che ha scritto una poesia proprio sulle rose blu, e che fino a quel  giorno si trovava in cella di isolamento. Luisa chiede emozionata se può essere lei a riportare la rosa quando Lidia uscirà. Ma proprio mentre la porta sta per aprirsi si sente una fragorosa “battitura” di tutte le detenute, suonano gli allarmi, scatta l’emergenza.

Nel suo appartamento l’amica dei poeti riceve la rosa dalla guardia che l’aveva condotta da Carmen.

Come in una veggenza o un’evocazione, ritornano tra le fiamme i volti delle ragazze realmente morte nell’incendio delle Vallette del 3 giugno 1989, tra cui Lidia, delle quali restano soltanto i provini in video.

“Lidia, e con lei Ivana, Michi, Editta, Lauretta insieme ad altre sei donne, sono morte nell’incendio del 3 giugno, lasciandoci in eredità due ore di riprese video in mezzo pollice e la consegna quasi una profezia, a realizzare il film a tutti i costi, qualsiasi cosa fosse accaduta. […] La più agguerrita era Lidia, Lidia che ogni tanto le dicevo di non prendere troppo spazio, e quella volta che ha voluto registrare il pezzo sulle rose blu lo ha fatto dopo che io ho chiesto l’approvazione di tutte le altre, dato che quel giorno non sarebbe toccato a lei. E non gliel’avrei proprio fatto registrare se lei non fosse venuta a dirmi con tutto il suo coraggio e la sua forza, anche seduttiva, che io non potevo capire, che la sua era un’urgenza, e che io avevo il dovere, quindi, di rispettare quell’urgenza. Qualche giorno dopo di Lidia non ci sarebbe più stato al mondo che quella videoripresa.”

                                                                                                                   E. Piovano, Diario, 1990

 

PREMIAZIONE GIORGIO ARLORIO 36TFF| TESTIMONIANZA DI EMANUELA PIOVANO SULLA RIVISTA “MONDO NIOVO”

27 novembre 2018

Cerimonia di Premiazione in occasione del 36° Torino Film Festival allo sceneggiatore Giorgio Arlorio, e all’ex operaio, artista e filmaker Pietro Perotti martedi  27 novembre alle ore 20:30 presso il Cinema Massimo di Torino per il PREMIO MARIA ADRIANA PROLO ALLA CARRIERA con laudatio del critico cinematografico Steve Della Casa per Giorgio Arlorio che era rappresentato dalla figlia Sasha.

Presente alla cerimonia Caterina Taricano che ha redatto un numero speciale di “Mondo Niovo“, la rivista dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema che da un po’ di anni dirige. Presente Emanuela Piovano che ha contribuito con una piccola testimonianza. 

LA BELLA E LE BESTIE| BAFF FILM FESTIVAL 2018

9 maggio 2018

I direttori Steve della Casa e Paola Poli del Baff Film Festival 2018 hanno invitato la distributrice per l’Italia Emanuela Piovano (Kitchenfilm) a presentare il bellissimo film La bella e le bestie della regista tunisina Kaouther Ben Hania.  Il film ancora in fase di doppiaggio sarà prossimamente nelle sale dei cinema italiani.

La proiezione LA BELLA E LE BESTIE con i sottotitoli mercoledì 9 maggio alle 21.30 presso il cinema Ratti di Legnano.

 

 

 

 

LE STELLE INQUIETE | LE DONNE DEL VINO PIEMONTE 2018| LE FOTO DEL DIBATTITO “DONNE, VINO E CINEMA”

 

 

 

4 marzo 2018

Tutte le foto di Domenica  sera 4 marzo sull’interessante dibattito sul tema  “Donne, Vino e Cinema” al Museo Nazionale del
Cinema di Torino.

Coordina Renata Cellerino, delegata Piemonte dell’Associazione Le Donne del Vino. Modera l’incontro la docente universitaria Giusi Mainardi.

Intervengono: il critico Steve della Casa, la regista Emanuela Piovano e la giornalista enoturistica Silvia Delfuoco.

Emanuela Piovano, regista e  viticultora del vino erbaluce “Orosia”. Coltiva la sua uva tra vigne e boschi in totale armonia e sintonia con l’ambiente.

“ Fare arte di qualità è come fare il vino buono”

Trai filari di una vigna ha infatti ambientato il suo penultimo film “Le  stelle inquiete”, la storia di un incontro tra Simone Weil e il filosofo contadino Gustave Thibon. Durante il dibattito la proiezione di alcune clip del film.