Venerdì 22 luglio 2022, sul palco di Scena, il cinema lungo il Tevere
A TU PER TU CON NILDE IOTTI
Incontro con la regista Emanuela Piovano e proiezione del docufilm “Con voce di Nilde”
Una Nilde Iotti internazionale ritratta tra i grandi del ‘900 come nel quadro “I funerali di Togliatti” di Renato Guttuso. I veri discorsi di Nilde risuonano, mentre vediamo scorrere le immagini di repertorio che ci raccontano la sua visione. Diventano dialogo con l’attrice Anna Bonasso, mentre guarda un Nilde proiettata, autorevole e ieratica, ma anche profondamente umana.
“…il film “Con voce di Nilde” di Emanuela Piovano, veramente emozionante ascoltare quella voce chiara e limpida nei toni e nei concetti, in momenti di grande battaglia anche interna al Pci, in nome delle donne, contro il paternalismo che caratterizzava il partito.” STRISCIA ROSSA di Jolanda Bufalini del 14 giugno 2022
Intervengono: Manuela Morgante (Fondazione Gramsci e Fondazione Nilde Iotti) Vincenzo Vita (AAMOD) Anna Palombini e Susanna Gianandrea (Rai Teche) Maresa D’Arcangelo (Incontri Internazionali di Cinema e Donne) Francesco Ranieri Martinotti (ANAC) Giuliana Gamba (regista) Laurentina Guidotti (Produttrice)
Scena il cinema Lungo il TevereMaresa D’ArcangeloScena il cinema Lungo il Tevere Scena il cinema Lungo il Tevere Giuliana Gamba, Emanuela PiovanoFrancesco e Mario Ranieri Martinotti Manuela MorganteSusanna Gianandrea, Anna Palombini, Manuela Morgante, Emanuela PiovanoSergio Cosulich Scena il cinema Lungo il Tevere Scena il cinema Lungo il Tevere Susanna Gianandrea, Anna Palombini, Manuela Morgante, Emanuela PiovanoMaresa D’Arcangelo, Laurentina Guidotti, Giuliana Gamba, Emanuela Piovano, Francesco Ranieri MartinottiDonatella Pascucci, Maresa D’Arcangelo, Isabella SandriDonatella PascucciMaresa D’Arcangelo, Laurentina Guidotti, Giuliana Gamba, Emanuela PiovanoMaresa D’ArcangeloMario Ranieri MartinottiMaresa D’Arcangelo, Isabella SandriAnna Palombini Vins GallicoMaresa D’Arcangelo, Laurentina Guidotti, Giuliana Gamba, Emanuela PiovanoLaurentina Guidotti Anna Palombini, Susanna GianandreaSusanna Gianandrea, Anna Palombini, Manuela Morgante, Emanuela PiovanoMario Ranieri MartinottiEmanuela PiovanoLaurentina Guidotti, Giuliana Gamba, Mario Ranieri Martinotti Donatella Pascucci, Maresa D’ArcangeloMaresa D’Arcangelo, Laurentina Guidotti, Giuliana Gamba, Emanuela PiovanoGiuliana Gamba, Emanuela PiovanoAnna Palombini, Susanna GianandreaManuela Morgante, Sergio CosulichAnna Palombini, Manuela Morgante, Emanuela PiovanoNino RussoSergio Cosulich, Lorenzo Bocci, Donatella PascucciLaurentina GuidottiIsabella SandriManuela Morgante, Emanuela Piovano, Giuliana GambaGiuliana GambaScena il cinema Lungo il Tevere Mario Ranieri Martinotti, Giuliana GambaSiria CalderonePietro SiragusaMaresa D’Arcangelo, Laurentina Guidotti, Giuliana GambaMaresa D’Arcangelo, Laurentina Guidotti, Giuliana Gamba, Emanuela Piovano,Manuela MorganteMaresa D’Arcangelo, Laurentina Guidotti, Giuliana Gamba, Emanuela Piovano, Francesco Ranieri MartinottiMaresa D’Arcangelo, Laurentina Guidotti, Giuliana Gamba, Emanuela Piovano, Francesco Ranieri MartinottiManuela MorganteSusanna Gianandrea, Anna Palombini, Manuela MorganteSusanna Gianandrea, Anna PalombiniSusanna Gianandrea, Anna PalombiniMaresa D’Arcangelo, Laurentina GuidottiScena il cinema Lungo il Tevere Vins GallicoMaresa D’Arcangelo, Laurentina Guidotti, Giuliana Gamba, Emanuela Piovano, Francesco Ranieri MartinottiSusanna GianandreaAnna Palombini, Manuela MorganteManuela Morgante, Emanuela Piovano, Giuliana gambaSusanna Gianandrea, Anna PalombiniScena il cinema Lungo il Tevere Maresa D’Arcangelo, Laurentina Guidotti, Giuliana Gamba, Emanuela PiovanoScena il cinema Lungo il Tevere Pietro SiragusaScena il cinema Lungo il Tevere Emanuela PiovanoLaurentina Guidotti, Giuliana GambaSusanna Gianandrea, Anna Palombini, Manuela Morgante Laurentina GuidottiLaurentina GuidottiFrancesco e Mario Ranieri Martinotti
UN’ESTATE PARTICOLARE CON CINE-ROOM!FUORI DEGLI SCHERMI!
IL CINEMA TORNA IN ATTIVITÀ! LA STAGIONE DELLA CHIUSURA È DIVENTATA QUEST’ANNO LA STAGIONE DELLA RIAPERTURA FUORI DELLA SALA E DAI VECCHI SCHERMI, FUORI DEGLI SCHEMI AL CHIUSO E ALL’ARIA APERTA
La sconvolgente storia delle ragazze della Manson Family raccontata dallo sguardo femminista di Mary Harron in un thriller che dipinge gli eventi che hanno decretato la fine degli anni ’60 mediante un ritratto di amore e violenza, manipolazione e rinascita.
Con Dominique Cabrera, regista di CORNICHE KENNEDY, Silvio Danese, critico del GIORNO, Vera Santillo e Lydia Genchi, programmatrice e titolare della NO.MAD Entertainment , Matteo Bertolotti e Giulio Giuliani, programmatore e titolare di IMAGICA FILM , e poi ancora Emanuela Piovano, regista titolare della KITCHENFILM, Giacomo del Buono, regista, Caterina Taricano, direttora di MONDO NIOVO.
14giugno 2019
Emanuela Piovano (Kitchenfilm, Roma, Italia) ha raccontato al pubblico presente l’esperienza da regista“Del rammendo e altre visioni. “Il mio percorso di cine-autora” nel secondo convegno internazionale JOURNAL OF ITALIAN CINEMA AND MEDIA STUDIES dal titolo GLOBAL INTERSECTIONS AND ARTISTICINTERCONNECTIONS:ITALIAN CINEMA AND MEDIA ACROSS TIMES AND SPACESed ha presentato laproiezione del corto“Tre in treno per l’Europa (e un pollo)” (Piovano, 2019)presso The American University of Rome presentato insieme alla direttrice Flavia Laviosa (Wellesley College) che l’ha premiata per l’occasione con una targa per la sua partecipazione.
Nella seconda giornata di convegno incontro con Liliana Cavaniper il film Francesco d’Assisi (Cavani, 1966) presentato da Flavia Laviosa.
Emanuela Piovano, Liliana Cavani
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Flavia Laviosa, Emanuela Piovano
Domenico Lo Zito, Gabriella Aleo, Elisa Basconi
Garden 1 – The American University of Rome
Flavia Laviosa, Liliana Cavani
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Emanuela Piovano
Flavia Laviosa, Liliana Cavani
Flavia Laviosa
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Flavia Laviosa, Emanuela Piovano
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Giuseppe Dicaro, Emanuela Piovano, Liliana Cavani, Vito Zagarrio
Garden 1 – The American University of Rome
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Garden 1 – The American University of Rome
Giuseppe Dicaro, Emanuela Piovano, Liliana Cavani, Vito Zagarrio
Flavia Laviosa, Liliana Cavani
Flavia Laviosa, Liliana Cavani
Antonio Falduto
Giuseppe Dicaro, Liliana Cavani, Vito Zagarrio
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Emanuela Piovano, Liliana Cavani
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Garden 1 – The American University of Rome
Emanuela Piovano
Emanuela Piovano, Flavia Laviosa
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Simone Corelli, Antonio Falduto
Liliana Cavani, Vito Zagarrio
Flavia Laviosa, Liliana Cavani
Auriana Auditorium – The American University of Rome
Arriva alla Triennale di Milano (2-7 maggio 2017) per la prima volta in Italia il film FREE TO RUN per la seconda edizione del FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI
FREE TO RUN di Pierre Morath
E’ un documentario sulla corsa e su come poter arrivare a correre liberamente sia stata una vera e propria conquista sociale.
La conquista di essere “LIBERI DI CORRERE” viene raccontata attraverso la voce di Linus per l’edizione italiana e sarà nelle sale italiane con la Kitchenfilm.
Negli anni 60 gli uomini che correvano venivano considerati strani, se correvano con gli shorts e la canottiera in Central Park venivano arrestati.
Peggio per le donne: a loro era vietato correre.
Kathrine Switzer è stata la prima donna a partecipare alla maratona di Boston nel 1967.
La maratona donne è diventata sport olimpico solo a partire dal 1984.
La proiezione del film “L’età d’oro” venerdì 7 aprile 2017 è stata organizzata dall’istituto Italiano di Cultura al Goethe Loft di Lione
Presente la regista Emanuela Piovano.
“A Lione le prenotazioni sono state talmente tante che si è dovuta aggiungere una stanza e non si è potuto tirare la tenda nella saletta prevista per la proiezione.
Questo ha fatto sì che la prima parte della proiezione avvenisse alla luce dato che non era possibile oscurare il lucernario.
Ho cercato di tirare un po’ in lungo la presentazione, ma visto che era oltretutto una bellissima giornata non si è fatto notte fino a metà film.
Ho dunque dato l’avvio al proiezionista alludendo a Lione città magica (e triangolo con Torino e Praga) visto che uno dei temi dell’Età d’oro è proprio la proiezione in piena luce, come se la forza delle immagini potesse competere con la luce stessa dell’arena cinematografica.
Quindi come L’arroseur arrosé sono stata ripagata dall’aver lanciato questo sasso paradosso e proprio a Lione (città tra l’altro natale dei fratelli Lumière) ho dovuto proiettare L’età d’Oro en plein lumière.
Sfida vinta. I circa 150 spettatori hanno seguito passo passo le ironie del film, le allusioni, le commozioni, incoraggiandomi a stare anch’io con loro, cosa che non faccio quasi mai.
Molte le domande e le felicitazioni a fine proiezione: nessuna domanda era di chiarificazione, dunque la sintonia con il pubblico molto eterogeneo e di svariate generazioni è stato totale. Come ad Annecy e a Mons peraltro.
Ma il commento più gradito è venuto da una giovane studentessa, che mi ha detto di amare il cinema di relazione, dove le relazioni tra i personaggi sono approfondite e sviscerate.
Non si parla mai abbastanza delle relazioni al cinema, perché i critici la ritengono un’escursione non pertinente con l’estetica, la ricerca linguistica, la citazione e il controcanto dei maestri.
E poi parlare di relazioni al cinema è un po’ come l’esecrata lettura dei film alla luce dell’ideologia, una sotto-lettura insomma che da quando esiste lo strutturalismo è praticamente vietata.
Vengo adesso da una rilettura di Lessico Famigliare di Natalia Ginzburg, piccolo gioiello di un’attualità inaudita che fu stroncato da Goffredo Fofi e dai quaderni piacentini perché il femminismo filosofico era ancora lontano, e anche il situazionismo.
Infatti l’Età d’Oro è un omaggio a questa generazione successiva, (Annabella Miscuglio cui il film rende omaggio è stata la traduttrice in Italia di Veneigem), dove è vero che si decostruiva la narrativa e quindi anche ogni possibilità di comprensione, ma dove è anche vero che qual movimento era tutto fuorché intellettualistico, cerebrale, avulso.
Era invece un movimento che incominciava a rendere permeabili i passaggi dall’uno all’altro, l’utopia di rivedere i modi di stare insieme oltre la famiglia, il rapporto con i figli al di là di tutti i paletti imposti dai protocolli di comportamento.
Ecco: aver voluto fare di questo omaggio un’opera narrativa (come sottolinea Adriano Aprà citandomi nel nuovo progetto di Fuori Norma) e non neo-sperimentale, come forse ci si sarebbe potuti aspettare, è stata dettata non da un compromesso di mercato o di leggiblità, ma proprio dall’aver colto il seme più profondo posto da Miscuglio ad insegna del suo testamento.
Il seme che l’avrebbe portata alla fiction, alla sceneggiata, al nazional popolare su cui stava lavorando negli ultimi tempi insieme al suo collettivo. Il seme che noi autori di età d’Oro abbiamo creduto individuare nel mescolare fantasmi e inconscio a relazioni e storia, dialogo lineare e piani sfalsati su cui raccogliere le immagini e le immagini delle immagini, e le immagini delle immagini delle immagini.
Piccolo fiore che sboccia per gli spettatori che hanno avuto – come i francesi, e i belgi, forse europei? – una scolarità all’audiovisivo,che dunque si abbandonano al processo significante senza blocchi, dando vita a quello che ognuno di noi che lavora dietro (nell’orto prima dell’assaggio e dietro le quinte è uguale) saluta come un piccolo miracolo anche se dovrebbe essere il normale sbocco del proprio impegno.
Alludo al piccolo grande fiore del riconoscersi, (altro grande filone della critica cinematografica abiurato, quello del rispecchiamento alla Lukacs), del ritrovare nel film qualcosa che si intuisce ma che il film aiuta a svelare, o solo a complicare.
E’ una bellissima esperienza per un autore uscire dalla proiezione di uno dei suoi film e sentire che le persone che vi hanno assistito ne hanno bisogno, lo riconoscono come un dono.
Così è stato anche a Lione, dove un istituto italiano di Cultura lotta per la propria sopravvivenza (da più di un anno il nuovo direttore non è ancora stato nominato), dove al di là dei nazionalismi i pochi impiegati fanno di tutto per scambiare con la loro città le opere del proprio paese.
Pensate che la sala di proiezione dove si svolgono le attività dell’Istituto italiano di cultura a Lione è del Goethe Institut.
Evviva allora questo circuito alternativo alle sale commerciali che sempre di più stano imparando da loro (vd dichiarazioni di Sorrenitno e altri all’ultimo convegno ANICA), viva i centri culturali dove da adolescente mi sono formata anch’io a Torino e li ricordo come tra le più belle esperienze.
Il Festival del Nuovo Cinema francese Rendez-Vous 2017 su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, realizzata dall’Institut français Italia, co-organizzata con Unifrance, sotto la direzione artistica di Vanessa Tonnini sceglie il film Corniche Kennedy di Dominiche Cabrera.
Il film si svolge in un’estate, incentrato su un gruppo di adolescenti svogliati che sfidano le leggi della gravità tuffandosi in mare dalla strada Corniche Kennedy che costeggia il mare.
Le proiezioni:
ROMA-Giovedì 6 aprile 2017 alle ore 20,00 presso presso l’Institut Français – Centre Saint-Louis
TORINO-Sabato 8 aprile 2017 ore 18,30 presso il cinema Massino e Martedì 11 aprile 2017 ore 15,00 presso il cinema Massimo
Il film Corniche Kennedy sarà distribuito per l’Italia dalla Kitchenfilm
Le donne femministe sul set con la regista Emanuela Piovano
MONOPOLI
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BARI
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Questa sera Martedì 7 marzo alle 20:00
In collaborazione con Apulia Film Commission a Spaziocineforum presso il Cineporto di Lecce la presentazione del film di Emanuela Piovano “L’età d’oro”, girato a Monopoli e ispirato alla figura di Annabella Miscuglio, storica femminista vissuta negli anni 70 e 80 dell’altro secolo.
La co-sceneggiatrice Silvana Silvestri e il direttore della Fotografia Marc Van Put del film L’età d’oro
Proiezione alla presenza della regista, della co-sceneggiatrice Silvana Silvestri e del direttore della fotografia Marc Van Put.
Il film ha per protagonista un’intensa Laura Morante che, con il nome di Arabella, tratteggia la vita e gli amori della Miscuglio, appassionata di cinema e pasionaria del suo cineforum nell’arena sulla splendida costa pugliese.
Ultimo titolo della Piovano, L’età d’oro è un film sul cinema, ma anche un omaggio romanzato ad una regista cult degli anni post-sessantottini, autrice di documentari e pioniera del femminismo.
Da tutta l’opera traluce un’atmosfera velata di nostalgia per gli anni trascorsi, e per i sogni di epoche ormai perdute rimasti nel cassetto.
Da domani 7 Marzo2017 sarà disponibile in Home Video ill film “L’età d’oro”– Director’s Cut di Emanuela Piovano con Laura Morante, in un nuovo montaggio a cura della stessa regista, in cui sono recuperate alcune delle scene del lavoro di gruppo della cineasta Annabella Miscuglio tratteggiata da Laura Morante, oltre ad alcune scene in cui è più intensa la presenza di Giselda Volodi.
In generale, in questa occasione, la Piovano ha inteso fornire una sua versione della storia meno drammatica e più rievocativa del periodo e delle persone raccontate nel film. Le due versioni del film conviveranno nell’edizione homevideo, che sarà acquistabile su CG Entertainment http://www.cgentertainment.it/film-dvd/leta-doro/f21527/
“Una coincidenza perfetta tra forma e contenuto, uno charme retrò che intenerisce e commuove.”Mymovies.it
“Sognare davanti allo schermo era un modo di aprire gli occhi e farli guardare lontano, molto oltre ogni film.”Il Manifesto
“Annabella Miscuglio, un nome che è quasi un destino per una vita tumultuosa che riassume tutte le utopie e le gioiose follie degli anni 70. “Il Messaggero