TRUE MOTHERS IL FILM CAPOLAVORO DELLA REGISTA NAOMI KAWASE DISPONIBILE DAL 3 MARZO SU CINEKIT

Il film capolavoro TRUE MOTHERS scritto e diretto dalla regista  Naomi Kawase liberamente ispirato al romanzo “Asa ga Kuru” di Mizuki Tsujimura, uscito al cinema lo scorso 13 gennaio, candidato per il Giappone ai Premi Oscar 2021 come Miglior Film Internazionale, SARÀ DISPONIBILE DAL 3 MARZO SULLA PIATTAFORMA CINEKIT in occasione della Hinamatsuri, nota anche come “Festa delle bambole”, ricorrenza giapponese in cui i familiari delle bambine pregano affinché vengano loro date bellezza e salute. Durante questa festività, infatti, si pensa che le bambine “passino” la sfortuna alle bambole, allontanandola da loro stesse.

Come nel famoso giudizio di Re Salomone sul bambino conteso tra due madri, anche Naomi Kawase si confronta con un dilemma morale sull’essere genitrici 

Cristiana Paternò

Il titolo evocativo di True mothers (Madri vere), declinato al plurale, di per sé è già significativo in una società in cui il discorso pubblico spesso prende posizione su chi siano le vere madri. Il tema della “vera madre” (al singolare), infatti, è uno dei più tenaci e tra i più diffusi pregiudizi sull’adozione che può essere declinato in maniera consapevole, per cui un bambino che è stato adottato non è e non sarà mai “come un figlio vero”

Monya Ferritti, presidente del Coordinamento CARE

LE COMPLICI |“VIAGGI NON ORGANIZZATI – LA VITA E IL CINEMA DI GIORGIO ARLORIO”

26 novembre 2018 In collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, il Torino Film Festival, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, Lunedì 26 novembre a Torino presso la  Libreria Il Ponte sulla Dora, Via Pisa 46 la presentazione del libro di Giorgio Arlorio e Caterina Taricano dal titolo: “VIAGGI NON ORGANIZZATI – LA VITA E IL CINEMA DI GIORGIO ARLORIO”edizioni Centro Sperimentale di Cinematografia – Iacobelli Editore Partecipano Giaime Alonge (Università degli Studi di Torino — DAMS), Paolo Mereghetti (Corriere della Sera), Cristiana Paternò (CinecittàNews) e la coautrice Caterina Taricano. Il percorso straordinario di un giovane torinese che realizza il suo grande sogno: il cinema.  Ricordi intensi e storie divertenti di Giorgio Arlorio, sceneggiatore del film “Le complici” di Emanuela Piovano.

LE STELLE INQUIETE | L’AMBASCIATA FRANCESE OSPITA L’ANTEPRIMA DEL FILM | ROMA

In occasione dell’anteprima del film Le stelle inquiete, il 24 febbraio, presso il centro culturale San Luigi dei Francesi a Roma, si è tenuto l’incontro «Simone Weil e Gustave Thibon: un’amicizia intellettuale». Il dibattito, moderato da Julien Donadille (addetto al servizio culturale dell’ambasciata di Francia in Italia, responsabile dell’ufficio per il Libro e le mediateche), ha visto due dei maggiori specialisti dell’opera di Simone Weil in Italia, Attilio Danese e Domenico Canciani, discutere rispettivamente su Il pensiero di Simone Weil e il suo rapporto con il mondo cattolico e su L’incontro tra Simone Weil e Gustave Thibon.

Al termine, in una cerimonia di premiazione condotta da Emanuela Piovano, Tullio Masoni (presidente della giuria) e Odette Piscitelli (attrice), con la collaborazione dell’attore Dil Gabriele Dell’Aiera (Ivo il bracconiere nel film), sono stati proclamati i vincitori del concorso video-letterario «Le stelle inquiete» (organizzato da Kitchenfilm). I lavori si sono ispirati ai quattro temi-cardine dell’esperienza intellettuale e di vita della filosofa francese: Amore, Dio, Libertà, Politica. Alle scuole è stato riservato il premio speciale Agiscuola.

Presente in sala la troupe, tra cui Raoul Torresi (direttore della fotografia), Lucilla Schiaffino (co-sceneggiatrice) Rossella Chiovetta (casting), Simone Corelli (missaggio), Alessandro Giordani (aiuto regista), Marco Varriale (direttore di produzione), Lulù Cancrini (assistente alla regia) e  Andrea D’Emilio (ass. alla fotografia e al montaggio) è stato infine proiettato in anteprima il film Le stelle inquiete: la pensatrice (interpretata da Lara Guirao) fu ospite per breve tempo, nell’estate del 1941, del filosofo autodidatta e contadino Gustave Thibon (Fabrizio Rizzolo) e della moglie Ivette (Isabella Tabarini) nella sua fattoria vicino a Marsiglia. Sarà proprio Thibon a pubblicare, nel 1947, la raccolta di pensieri che la stessa Simone gli affidò nel congedarsi, La pesanteur et la grâce (trad. it. L’ombra e la grazia).

Il film, in uscita nelle sale l’11 marzo, è distribuito da Bolero Film.

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