LA BELLA E LE BESTIE | CONFERENZA STAMPA AL CINEMA TRASTEVERE DI ROMA E INCONTRO STAMPA AL CINEMA ANTEO DI MILANO

Venerdì 20 luglio  2018

Sta facendo parlare molto il film La bella e le bestie della regista Kaouther Ben Hania ispirato ad una storia realmente accaduta.

USCITA NAZIONALE 26 LUGLIO 2018

Racconta la questione delle donne nel mondo arabo e non solo, svelando l’omertà e la corruzione delle strutture pubbliche attraverso la storia di una giovane e bella studentessa che dovrà combattere per i propri diritti e la sua dignità.

Venerdì 20 luglio 2018  ROMA  – Cinema Intrastevere

ore 10:30 proiezione -ore 11:00 Photocall – ore 12:15 Conferenza stampa

Sarà presente l’attrice Mariam Al Ferjani, premiata lo scorso 12 maggio a Cannes con l’Arab Critics Award, come migliore attrice protagonista. Presenta la conferenza stampa Antonio Flamini Direttore Artistico di RomAfrica Film Festival (Raff) iniseme a Emanuela Piovano di Kitchenfilm distributrice del film per l’Italia.

Venerdì 20 luglio 2018 MILANO – Cinema Anteo

ore 10:30 proiezione e incontro stampa 

 

 

Mariam Al Ferjani e la sua vicenda personale non ancora risolta.

Cittadina tunisina, diplomata alla scuola Visconti di Milano e contratto regolare a tempo indeterminato da interprete.

Lo stato italiano però non le riconosce né il titolo di studio, né il contratto di lavoro perche i corsi della scuola non sono universitari e secondo la legge non può lavorare in Italia.  

Convocata  al posto di Polizia di Frontiera a Malpensa, è stata invitata a lasciare il territorio italiano entro 15 giorni.

Nel frattempo la notizia che chi si fosse diplomato alla Luchino Visconti avrebbe avuto l’equiparazione alla laurea.

Mariam ha fatto ricorso al TAR ed è tuttora in attesa del rinnovo del suo permesso per rimanere a Milano, dove ha casa, ha studiato e si è laureata. Insomma, dove ha tutta la sua vita di adulta. 

 La sua prossima udienza a settembre 2018.   

 

 

CONFERENZA STAMPA 20ª EDIZIONE DEL MEDITERRANEO VIDEO FESTIVAL

 

 

 

12 Settembre 2017

Oggi conferenza stampa per la  20ª EDIZIONE DEL MEDITERRANEO VIDEO FESTIVAL   presso  la moderna Università Telematica Internazionale Uninettuno  nella  Sala Conferenze  in Corso Vittorio Emanuele II, 39  di Roma.

Sono intervenuti :

Maria Amata Garito, rettore Università Telematica Internazionale Uninettuno

Maria Grazia Caso, direttrice artistica Mediterraneo Video Festival

Tony Shargool, direttore artistico FestivalMente FM Onde Cerebrali

I registi Giorgio Verdelli, Noureddine Fatty e la regista Emanuela Piovano, membro giuria 20ª edizione Mediterraneo Video Festival.

Il Mediterraneo Video Festival è un concorso internazionale del cinema documentario giunto alla 20°edizione con il patrocinio CICT UNESCO.

Si svolgerà nel Parco Nazionale del Cilento avrà come location Palazzo Ricci ad Ascea-Velia (SA)il 15 /16/17 settembre 2017

E’ lo spazio dove si incontra e si confronta la cinematografia documentaristica internazionale con particolare attenzione ad un cinema che riflette la diversità umana e la comprensione delle differenze, che promuove il rispetto delle identità dei luoghi e favorisce il dialogo interculturale.

http://www.medvideofestival.net/

https://emanuelapiovano.wordpress.com/2017/09/18/mediterraneo-video-festival/

 

 

 

 

“Félicité”|Conferenza stampa | Accademia d’Egitto | Roma

14 luglio 2017

Si è svolta a Roma presso  l’Accademia di Egitto  la conferenza stampa del film Félicité di Alain Gomis.

Presenti al tavolo della conferenza la protagonista, Véro Tshanda Beya, la distributrice della Kitchenfilm, Emanuela Piovano  e Patrizio Carnevale, Ostetrico- operatore umanitario di Medici senza frontiere Italia con più di una missione in Congo.

Modera la giornalista dell’Ansa Daniela Giammusso.

67° Berlinale🏆 Orso d’Argento Gran Premio della Giuria

African Movie Academy Awards (AMAA)
🏆 Miglior Film
🏆 Miglior Attrice Protagonista
🏆 Miglior Attore Non Protagonista
🏆 Miglior Sceneggiatura
🏆 Miglior Colonna Sonora
🏆 Miglior Film in lingua africana

FREE TO RUN | LA STORIA DEI PROTAGONISTI|

Bobbi GIBB

BOBBI GIBB

Nel 1966 fu la  prima donna a correre la maratona di Boston. Nonostante non avesse il numero di pettorale, riuscì a finire la gara.

Kathrine SWITZER

KATHRINE SWITZER

Nel 1967 fu la prima donna a correre la maratona di Boston come partecipante ufficialmente registrato. Jock Semple, direttore della maratona le corse appresso tentando di strapparle la pettorale e farla ritirare dalla corsa. Questo momento viene ricordato come il punto iniziale della rivolta femminile per ottenere il diritto a correre. Kathrine Switzer divenne un icona centrale di questa lotta.

  

                                                              NOEL TAMINI

Seve Prefontaine crosses the finish line in a track meet on April 14, 1973 at Hayward Field, the University of Oregon. (Wayne Eastburn/The Register-Guard)

Nei primi anni 70, Noel Tamini, nato in Svizzera e soprannominato il poeta di Salvan, fondò la rivista Spiridon.

Per 15 anni avrebbe diffuso la nuova visione della corsa a lunga distanza in tutto il mondo, andando alle barricate per difendere le lotte contro i reazionari: la pratica libera per tutti, e per le donne in particolare, l’emancipazione dai sistemi federali e la libertà di organizzare gare al di fuori degli stadi.

FRED LEBOW

Fred Lebow competing in the 1971 New York City Marathon.

Un piccolo uomo divertente con energia incredibile e una creatività in esaustiva, Fred Lebow fu fondatore ed organizzatore storico della maratona di New York. Riuscì a trasformare una gara che coinvolgeva circa pochi centinaia di partecipanti in una delle sfide più famose e desiderate nel mondo. Lui rappresentava il gran successo della corsa contemporaneamente alla sua evoluzione verso gli affari .

STEVE PREFONTAINE

Seve Prefontaine crosses the finish line in a track meet on April 14, 1973 at Hayward Field, the University of Oregon. (Wayne Eastburn/The Register-Guard)

Il corridore americano anche chiamato il James Dean della pista, Steve Prefontaine combatté per far si che lo status di dilettante imposta sugli atleti fosse riconsiderato. Con questo status le federazioni potenti potevano vietare agli atleti di prendere anche un centesimo. Una vera leggenda delle gare a media distanza negli USA, fu ucciso in un incidente all’età di 24 anni

FRANCK SHORTER

Ricevette la medaglia d’oro nel 1972 per la maratona olimpica  e trasformò radicalmente la percezione del  pubblico sulla disciplina. La sua eleganza, controllo e stile rilassato permise alla gente di dimenticare l’immagine pericolosa e dannosa associata alle maratone.

La Gazzetta dello Sport del 3 Maggio 2017

http://running.gazzetta.it/news/03-05-2017/quando-le-donne-non-potevano-correre-free-to-run-il-film-27943

Quando le donne non potevano correre: “Free to run”, il film

19 Apr 1967, Hopkinton, Massachusetts, USA — Trainer Jock Semple — in street clothes — enters the field of runners (left) to try to pull Kathy Switzer (261) out of the race. Male runners move in to form a protective curtain around female track hopeful until the protesting trainer is finally wedged out of the race — Image by © Bettmann/CORBIS

 

SQUOLA DI BABELE | CONFERENZA STAMPA |BARBERINI | ROMA

barberiniIMG_0772Presso il Cinema Barberini di Roma il 10 aprile alle ore 11 intervista alla regista e incontro con i giornalisti per la conferenza stampa del film “SQuola Di Babele”

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LE DOMANDE DEI GIORNALISTI IN CONFERENZA STAMPA

COMING

Estratto da 10 aprile 2015 Daniela Catelli

http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=42018

I protagonisti di SQuola di Babele sono così interessanti che sembrano usciti da un casting. Come li ha messi insieme Julie?

Non ho messo insieme niente, ma ho scelto questa classe perché i ragazzi venivano da 22 paesi diversi e avevano storie e personalità incredibili, molto diverse tra loro. C’era un ragazzino cileno venuto per studiare il violoncello e di famiglia borghese, rifugiati politici perseguitati dai neonazisti, storie famigliari molto particolari ma è stato un caso che esistesse questa classe proprio così e che io l’abbia scelta. Sapevo che con loro avrei avuto questa diversità che è un’immagine del mondo e l’ho scelta anche a causa della professoressa che era davvero eccezionale e rappresentava l’accoglienza ideale con la sua pedagogia fondata sull’ascolto.

Come funziona il sistema scolastico francese coi ragazzi stranieri, che in Italia vengono inseriti direttamente in classi miste?

Tutti i ragazzi stranieri che arrivano vanno in una classe del genere per un anno, e nel caso di bambini che non sono mai andati a scuola nel loro paese, perché ce ne sono, li si aiuta prima a capire come funziona. Se ci sono già stati, a poco a poco durante l’anno secondo il loro livello vengono integrati nelle classi corrispondenti e alcune materie, come la matematica, lo sport, la geografia, le seguono nelle classi normali in modo che partecipando a entrambi i corsi possono integrarsi gradualmente imparando la lingua. In Francia ci sono 800 classi di inserimento per tutti i livelli, dai più piccoli ai liceali. Maryam, la ragazzina che lascia la classe di Parigi per andare a vivere a Verdun dove hanno dato un appartamento alla madre, ha avuto problemi perché lì non ci sono classi di accoglienza. Più che altro ci sono nelle grandi città e a seconda del numero di minori immigrati.

Colpisce molto nel film il discorso che fanno i ragazzi sulla religione e la tolleranza che dimostrano in un momento come questo

E’ una scena molto importante ed è stato sconvolgente e molto spontaneo. In classe in quel momento c’era un’etnologa perché i ragazzi facevano un film sulla differenza e lei aveva detto loro di portare un oggetto che li rappresentasse. Qualcuno ha portato anche oggetti religiosi, come la Bibbia, il Velo e il Corano e da lì è nata una discussione molto spontanea che ha avuto anche momenti di tensione, quando la ragazzina cristiana dice a quella musulmana “tu non puoi toccare la Bibbia” e viceversa. Ma dal momento che la professoressa ha dato la parola a tutti e li aiutati a comprendere è scaturita questa discussione davvero appassionante e a un certo punto Djienabou, la ragazzina che parla sempre di Dio, dice che Dio è il suo unico amico ecc., pensando a queste differenze e a cosa si fa in nome della religione se n’è uscita dicendo “ma forse Dio non esiste” e siamo rimasti tutti colpiti perché nessuno se lo aspettava. E’ straordinaria anche la fine di questo dibattito quando loro dicono che il mondo è una domanda.

Come è riuscita a far dimenticare la sua presenza e quella della telecamera?

Nessuno l’ha davvero dimenticata ma per me era un modo per far parte della classe e stare con loro. Per tutto l’anno io per loro ero solo Julie, erano contenti di vedermi e si sono abituati, anche perché ero presente con solo un tecnico del suono e non gli ho fatto domande, ho aspettato che loro si sentissero di parlare di certe cose, non ho interferito col loro lavoro e ho rispettato i loro tempi, come è giusto in un documentario. Certo se avessi avuto solo tre settimane per farlo forse avrei avuto bisogno di ottenere prima delle cose, qua invece ho avuto il tempo per poterle cogliere. E’ stato sorprendente vedere come anche i genitori si dimenticassero di me, erano molto concentrati su quello che volevano dire alla professoressa e perciò ci riuscivano e ho rispettato quelli che hanno chiesto di non essere ripresi. I ragazzi sono stati molto naturali e la professoressa mi ha detto che le cose non cambiavano in classe se ero presente o no. Forse facevano più confusione, ma se notavo che qualcuno faceva l’esibizionista a favore della telecamera smettevo di riprendere e cercavo di far capire loro che non era uno show televisivo, non era uno scherzo. Detto questo, l’oggettività assoluta nel cinema non esiste: è chiaro che questa è la mia visione, io ho selezionato il girato e l’ho montato, ho tagliato e riassunto, ma niente di quello che vedete è stato provocato. 

I ragazzi stranieri come vengono trattati dagli altri? Qua in Italia ci sono molti pregiudizi…

In Francia è come da voi, ci sono ipocrisia e razzismo, noi abbiamo Marine LePen e voi avete altri politici e ci sono paure e pregiudizi dappertutto. Questo è un film che lotta contro tutto questo, vede gli immigrati come una ricchezza e dimostra che più sono accolti bene più possono arricchirci con le loro differenze culturali. E’ difficile lottare contro il razzismo, specie in un momento in cui è mescolato con discorsi sulla crisi pieni di luoghi comuni, con l’eterna ricerca di un capro espiatorio ed è chiaro che se uno è di estrema destra e vede questo film resta della sua idea. Ma io l’ho visto in molte scuole ed è stato bello vedere la reazione dei ragazzi, che vivono immersi nei discorsi dei genitori ma mi hanno detto spesso – ascoltando le storie degli altri, coi loro problemi anche drammatici, la necessità di crescere in fretta e di essere spesso responsabili anche per gli adulti – di vederli come degli eroi e che non li avrebbero più presi in giro. E’ importante che i film raccontino anche delle storie positive, perché è così che si cambia il mondo: poco per volta. Io non faccio film militanti ma credo che questo sia un film politico che dia la possibilità di crescere andando incontro agli altri. Sono sempre stata attratta dall’altro, dal diverso da noi. Ho tre figli e amo molto l’infanzia. Avrei potuto anche scegliere una classe di bambini ma l’adolescenza ha questa caratteristica straordinaria di viaggio, di difficile età di passaggio. E’ un momento cui si vuole anche essere come tutti gli altri e questi ragazzi non potrebbero sentirsi più diversi, ma grazie all’insegnante che li ha fatti parlare e li ha ascoltati si sono resi conto che i loro problemi e le loro differenze erano quello che li accomunava e li rendeva uguali. Il tono della discussione è stato quindi molto più appassionante che in una classe normale.

http://www.ansa.it/sito/videogallery/spettacolo/2015/04/10/regista-bertuccelli-immigrazione-e-ricchezza_acc4fcca-8cec-43b5-a5c9-8ea3dc412cab.html

MONOPOLI (BA) “L’ ETA’ D’ORO” | CONFERENZA STAMPA

Dil Gabriele Dell' Aiera, Giselda Volodi, Laura Morante, Emilio Milani, Emanuela Piovano, Donatella Gaeta, Gigio Alberti
Dil Gabriele Dell’ Aiera, Giselda Volodi, Laura Morante, Emilio Milani, Emanuela Piovano, Donatella Gaeta, Gigio Alberti

Carica di partecipazione e applausi la conferenza stampa che si è tenuta il 17 dicembre scorso nel Castello di Monopoli, per la fine delle riprese del nuovo film firmato e prodotto da Emanuela Piovano “L’Etá d’Oro”.

All’incontro con la stampa hanno partecipato il sindaco di Monopoli, Emilio Romani, il presidente dell’Apulia Film Commission, Antonella Gaeta e tutto il cast del film.
L’evento è stato moderato dalla regista e produttrice che ha voluto sottolineare quanto sia stata positiva l’atmosfera sul set, condivisa con i professionisti pugliesi, tutti di altissimo livello. Entusiasta anche Laura Morante, protagonista del film insieme a Gabriele Dil Dell’Aiera, la quale ha ricordato di aver girato solo un altro film in questa regione, pur sempre diretta da una donna. In quel caso la regista era Cristina Comencini e il film “Liberate i pesci”.
Per la prima volta, Laura Morante si è trovata a recitare insieme a sua figlia Eugenia Costantini che nel film interpreta il ruolo di Vera, sua assistente.
Un’atmosfera decisamente piacevole quella descritta da Gigio Alberti, anche lui nel variopinto cast del film, che ha raccontato come si fosse creato un parallelo perfetto tra la vita del gruppo di vecchi amici raccontata nella sceneggiatura (scritta da Francesca Romana Massaro, Gualtiero Rosella e Silvana Silvestri) e quella rivissuta dagli attori incontratisi sul set.
Tra questi ricordiamo infatti la bravissima Giselda Volodi, Giulio Scarpati e Stefano Fresi.
Tanta l’attesa per questo film dedicato agli amanti di quel cinema vissuto nelle arene, nuove piazze d’incontro della comunità.

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ROMA – “LE STELLE INQUIETE ” CONFERENZA STAMPA DEL FILM | CENTRO CULTURALE SAN LUIGI DEI FRANCESI

CENTRE CULTUREL A Roma, al Centro culturale San Luigi dei Francesi, si è tenuta la conferenza stampa del film Le stelle inquiete di Emanuela Piovano alla presenza di una folta schiera di pubblico, fotografi e giornalisti. Oltre alla regista sono intervenuti l’autore della fotografia Raoul Torresi e l’attrice francese protagonista Lara Guirao.

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LE STELLE INQUIETE | L’AMBASCIATA FRANCESE OSPITA L’ANTEPRIMA DEL FILM | ROMA

In occasione dell’anteprima del film Le stelle inquiete, il 24 febbraio, presso il centro culturale San Luigi dei Francesi a Roma, si è tenuto l’incontro «Simone Weil e Gustave Thibon: un’amicizia intellettuale». Il dibattito, moderato da Julien Donadille (addetto al servizio culturale dell’ambasciata di Francia in Italia, responsabile dell’ufficio per il Libro e le mediateche), ha visto due dei maggiori specialisti dell’opera di Simone Weil in Italia, Attilio Danese e Domenico Canciani, discutere rispettivamente su Il pensiero di Simone Weil e il suo rapporto con il mondo cattolico e su L’incontro tra Simone Weil e Gustave Thibon.

Al termine, in una cerimonia di premiazione condotta da Emanuela Piovano, Tullio Masoni (presidente della giuria) e Odette Piscitelli (attrice), con la collaborazione dell’attore Dil Gabriele Dell’Aiera (Ivo il bracconiere nel film), sono stati proclamati i vincitori del concorso video-letterario «Le stelle inquiete» (organizzato da Kitchenfilm). I lavori si sono ispirati ai quattro temi-cardine dell’esperienza intellettuale e di vita della filosofa francese: Amore, Dio, Libertà, Politica. Alle scuole è stato riservato il premio speciale Agiscuola.

Presente in sala la troupe, tra cui Raoul Torresi (direttore della fotografia), Lucilla Schiaffino (co-sceneggiatrice) Rossella Chiovetta (casting), Simone Corelli (missaggio), Alessandro Giordani (aiuto regista), Marco Varriale (direttore di produzione), Lulù Cancrini (assistente alla regia) e  Andrea D’Emilio (ass. alla fotografia e al montaggio) è stato infine proiettato in anteprima il film Le stelle inquiete: la pensatrice (interpretata da Lara Guirao) fu ospite per breve tempo, nell’estate del 1941, del filosofo autodidatta e contadino Gustave Thibon (Fabrizio Rizzolo) e della moglie Ivette (Isabella Tabarini) nella sua fattoria vicino a Marsiglia. Sarà proprio Thibon a pubblicare, nel 1947, la raccolta di pensieri che la stessa Simone gli affidò nel congedarsi, La pesanteur et la grâce (trad. it. L’ombra e la grazia).

Il film, in uscita nelle sale l’11 marzo, è distribuito da Bolero Film.

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